Reti d'impresa

La rete d’impresa è un nuovo modello di aggregazione tra imprenditori formalizzato dalle norme che hanno istituito il cosiddetto “contratto di rete”. Questa tipologia di aggregazione prevede lo svolgimento in comune di un’attività imprenditoriale o parte di essa, pur mantenendo l’indipendenza dei soggetti partecipanti al di fuori di quanto previsto nel contratto.
 
Attraverso il contratto di rete “più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all'esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell'oggetto della propria impresa”.

Le reti d’impresa possono essere utilizzate per favorire l’innovazione delle aziende sia tramite la ricerca in comune, sia creando rapporti formalizzati che leghino un’azienda che abbisogna di una specifica tecnologia che non possiede ad una che la padroneggia, senza che la prima debba internalizzarla per poterla utilizzare.

Il processo di aggregazione in rete generalmente prevede tre fasi principali:
- start-up, in cui gli imprenditori captando l’opportunità di business generano l’idea della rete e cominciano ad approfondire la conoscenza reciproca e sommare le tecnologie per la formulazione della prima offerta di rete e la sua comunicazione;
- challenge, è una fase di sfida in cui attraverso il ripetuto confronto con il mercato e la formulazione delle prime offerte, la rete si plasma e rivede la propria offerta sino a giungere ad un’offerta più elaborata e posizionata;
- evolution, nel caso che la rete cominci stabilmente a fatturare una percentuale significativa rispetto al fatturato aggregato delle singole, le aziende possono scegliere di mutare la forma contrattuale della rete in una società, con una sua struttura definita, asset, patrimonio ed investimenti.
 
 
Per coordinare le attività della rete è bene identificare un manager di rete che dovrà possedere molteplici capacità per supportare la rete durante la sua formazione e maturazione.
La rete è una nuova forma aggregativa e necessita di organizzazione, regole e routine, che richiede una certa apertura mentale da parte degli imprenditori che non devono semplicemente riportare il loro modello aziendale nella rete, ma mantenersi flessibili ed accettare nuove configurazioni.
 
 

Link

 

 

 

Bibliografia

  • Paolo Di Marco, Pier Luigi Cattò “Come costruire una rete tra imprese. Opportunità, percorso evolutivo e business plan” Bologna, Edizioni Martina, 2011

 

  • Autori Vari “Reti d’impresa: profili Giuridici, finanziamento e rating. Il contratto di rete e le sue caratteristiche” a cura dell’Associazione Italiana Politiche Industriali - Milano, Il Sole 24 Ore, 2011

 

  • Paolo Di Marco, Daniele Rimini “Come sviluppare in azienda la metodologia del project managment” Bologna, Edizioni Martina, 2008

 

  • Russel D. Archibald “Project management. La gestione di progetti e programmi complessi” Milano, Franco Angeli, 2004

 

Video

 

 

Open Innovation

 
"No matter who you are, most of the smartest people work for someone else”
- Bill Joy, Sun Microsystems co-founder
 
 

 
 
 
 
 
 
 “Open innovation is the use of purposive inflows and outflows of knowledge to accelerate internal innovation, and expand
the markets for external use of innovation, respectively.”
- Henry Chesbrough (2003)


Open Innovation è un termine promosso da Henry Chesbrough, professore e direttore esecutivo del Center for Open Innovation at Berkeley. L'idea centrale di questo modello è che, in un mondo dove la conoscenza è largamente diffusa e distribuita, le aziende non possono basarsi solo sulle proprie risorse interne, ma possono e devono far leva anche sulle persone all'esterno dell'azienda.
Open Innovation è un nuovo modo di fare business, costruito mediante la sinergia tra l’azienda ed un nuovo network esterno, formato da persone, appartenenti a diversi ambiti, con idee nuove e brillanti (le "smart people" citate da BHill Joy). In tale contesto, le aziende, al fine di accelerare l'innovazione, possono comprare o concedere in licenza le innovazioni attraverso scambi con aziende. Al contrario, il modello closed innovation si riferisce ad un processo che limita l'utilizzo della conoscenza interna entro le mura dell'azienda e non favorisce l'utilizzo della conoscenza esterna.  Prima della seconda guerra mondiale, il modello closed innovation era il paradigma esistente nella maggior parte delle aziende. Le aziende maggiormente innovative mantenevano un elevato livello di segretezza sulle loro scoperte e non cercavano di reperire e/o assimilare informazioni esterne ai loro laboratori di ricerca e sviluppo. Negli ultimi anni però vi è stato un significativo sviluppo della tecnologia e della società, che ha facilitato la diffusione delle informazioni (in particolare i sistemi di comunicazione ed internet). Al giorno d'oggi le informazioni possono essere trasferite in modo facile e veloce. In questo contesto il modello Open Innovation suggerisce che, piuttosto che bloccare questi flussi di informazioni, le aziende possono invece utilizzarli a loro vantaggio.

 
Links:
http://www.istud.it/up_media/rassegna/innovazione_aperta.pdf
http://openinnovation.berkeley.edu/what_is_oi.html
http://www.openinnovation.eu/open-innovation/
http://www.quickmba.com/entre/open-innovation/
http://www.openinnovation.net/

Design Management

Cosa significa?

Definizioni:
“Simply put, design management is the business side of design.
 
Design management encompasses the ongoing processes, business decisions, and strategies that enable innovation and create effectively-designed products, services, communications, environments, and brands that enhance our quality of life and provide organizational success.”
– Design Management Institute

"Design management is the cultural, strategic and operational use of the design resources (internal and external) available to an organisation, directed towards the creation and attainment of business and organisational objectives".
– Professor Peter McGrory, University of Art & Design Helsinki TaiK
 
Perché mi dovrebbe/potrebbe interessare?

Il Danish Design Centre ha effettuato nel 2003 una analisi  sugli aspetti economici del deisgn. questa analisi 'sia pure limitata al contesto danese è stata la prima analisi di questo tipo effettuata a livello internazionale. nello stilare le conclusioni il Danish Design Centre scrive:
"All findings of the analysis indicate a very clear correlation between the employment of design and the economic success businesses achieve, which in turn benefits society as a whole. The correlation is so marked that it cannot be disregarded or questioned. The correlation is especially marked for companies that adopt a comprehensive approach to design. This correlation also applies to companies that purchases design both internally and externally, i.e. companies that employ professional designers and purchase design services externally. These companies experience an increase in growth that is statistically significant. Their increase in export share of turnover and their apparent increase in gross revenue performance corresponds to the degree at which a comprehensive approach to design is adopted, represented by the two top steps of the four-step design ladder developed by the Danish Design Centre."
– The economic effects of design, Danish Design Centre, 2003

“For a company that has achieved ‘world-class’ in all other dimensions, the next challenge is design… Quality design and the many contributions it can make to a global corporation as a facilitator, differentiator, integrator, and communicator is, like most strategic resources, not an event but a process.”
– Professor Robert Hayes, Harvard Business School

"When all business are designing value added, user oriented, desirable products it will be those with good design management practices that will be able to stay ahead"
– Darragh Murphy/PDR, Wales Institute Cardiff (UWIC), 2007.
 
Link a bibliografia/siti di interesse specifici

  • Design for Growth & Prosperity - Report and Recommendations of the European Design Leadership Board
  • The incorporation of design management in today’s business practices / An analysis of design management practices in Europe, Gert L. Kootstra MBM, 2009
  • The Economic Effects of Design, Danish Design Centre, September 2003
  • Design management for Small and Medium sized Enterprises: Development of a Design Management guide for the use of design and design management within corporate R&D and decision-making processes,C. Acklin and Hans K. Hugentobler, Lucerne University of Applied Sciences and Arts, Art & Design, Switzerland,
  • The handbook of Design management, Edited by R. Cooper, S. Jungunger, T. Lockwood, Berg Oxford/ New York, 2011
  • I Lunedì dei Distretti Tecnologici- Strategie Collaborative per la crescita della competitività- Design Management: Why?. La progettazione come strumento di business, [ PPT]V. Nicolò,  2012
  • http://www.designmanagementeurope.com/site/index.php
  • http://www.dmi.org/dmi/html/index.htm
  • http://prezi.com/4ear0xep80dp/an-introduction-to-strategic-design-management/
  • http://www.worlddesigncapital.com/
  • http://www.icsid.org/about/about.htm

Open Innovation

 

 
"No matter who you are, most of the smartest people work for someone else”
- Bill Joy, Sun Microsystems co-founder
 
 
 
 
 

 “Open innovation is the use of purposive inflows and outflows of knowledge to accelerate internal innovation, and expand the markets for external use of innovation, respectively.”
- Henry Chesbrough (2003)


Open Innovation è un termine promosso da Henry Chesbrough, professore e direttore esecutivo del Center for Open Innovation at Berkeley. L'idea centrale di questo modello è che, in un mondo dove la conoscenza è largamente diffusa e distribuita, le aziende non possono basarsi solo sulle proprie risorse interne, ma possono e devono far leva anche sulle persone all'esterno dell'azienda.
 
 
 
 
 

Design Management

Cosa significa Design Management?

Definizioni:
“Simply put, design management is the business side of design.
 
Design management encompasses the ongoing processes, business decisions, and strategies that enable innovation and create effectively-designed products, services, communications, environments, and brands that enhance our quality of life and provide organizational success.”
– Design Management Institute

"Design management is the cultural, strategic and operational use of the design resources (internal and external) available to an organisation, directed towards the creation and attainment of business and organisational objectives".
– Professor Peter McGrory, University of Art & Design Helsinki TaiK
 
 
 

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